Ordine delle Professioni Infermieristiche OPI Brindisi
ALBO INFERMIERI FNOPI

Unità infermieristica per COVID-19: 500 infermieri per le zone più colpite

Ordinanza della Protezione civile n. 656 del 26 marzo 2020: si costituisce una Unità infermieristica a supporto delle strutture sanitarie regionali più colpite da COVID-19.

In sintesi, 500 infermieri volontari (selezionati in base alle esperienze professionali “ritenute necessarie” tra le domande che arriveranno entro le 20 del 28 marzo) faranno parte di una task force destinata dalla protezione civile alle Regioni più colpite da COVID-19. A questi infermieri, siano essi dipendenti del Ssn, di strutture anche non accreditate con questo o liberi professionisti, verranno corrisposti 200 euro al giorno oltre allo stipendio o al guadagno già percepito e se non assicurati in modo specifico a questo ci penserà la Protezione civile che gli rimborserà anche le spese di viaggio.

Per far parte della task force non serve l’autorizzazione del servizio sanitario di appartenenza, ma per i dipendenti l’assenso della struttura da cui dipendono.

Ecco più in dettaglio cosa dice l’ordinanza.

500 infermieri volontari

L’Unità, si legge nell’ordinanza, è composta di un numero massimo di 500 infermieri scelti dal Capo del Dipartimento della protezione civile, sulla base delle specifiche esperienze professionali ritenute necessarie, tra le seguenti categorie:

a) Infermieri dipendenti del Servizio sanitario nazionale;
b) Infermieri dipendenti da strutture sanitarie anche non accreditate con il Servizio sanitario nazionale;
c) Infermieri libero professionisti anche con rapporto di somministrazione di lavoro.

L’ordinanza specifica che la partecipazione all’Unità è su base volontaria e gli infermieri individuati si rendono disponibili a prestare l’attività presso i servizi sanitari regionali, che ne facciano richiesta, individuati dal Capo del Dipartimento della protezione civile con priorità per quelli maggiormente in difficoltà operativa a causa dell’emergenza.

Le procedure per le autorizzazioni

Per l’impiego nell’Unità si prescinde dall’assenso del servizio sanitario regionale di appartenenza.

Per gli infermieri dipendenti è richiesto l’assenso della struttura di appartenenza se si tratta di strutture sanitarie accreditate con il servizio sanitario nazionale e, per quelli liberi professionisti della struttura presso cui prestano servizio in regime di somministrazione lavoro se si tratta di strutture convenzionate con il Servizio sanitario nazionale.

L’attività prestata nell’Unità è considerata servizio utile a tutti gli effetti.

Compenso: 200 euro al giorno extra

A ciascun infermiere dell’Unità è corrisposto, per ogni giorno di attività effettivamente prestato, un premio di solidarietà forfettario di 200 euro, che non concorre alla formazione del reddito, corrisposto direttamente dal Dipartimento della protezione civile.

Per gli infermieri dipendenti resta fermo il trattamento economico complessivo, eventualmente, già in godimento, a carico dei servizi sanitari ovvero delle strutture di appartenenza.

Unità in funzione fino alla cessazione dell’emergenza

L’Unità opera fino alla cessazione dello stato di emergenza e il Dipartimento della Protezione Civile è autorizzato, se le assicurazioni professionali degli infermieri non coprono l’attività prestata, a stipulare idonea polizza assicurativa e professionale.

Per aderire: infermieripercovid@protezionecivile.it o compilare il format breve sul sito della Protezione Civile

Related posts

Agli infermieri piace il nuovo Patto per la Salute. Mangiacavalli (FNOPI): «Innovativo, apre al territorio»

Antonio Scarpa

Fnopi: “Patto salute 2019-21 rafforzi modello su territori”

Antonio Scarpa

Comma 566. Le professioni sanitarie replicano ai medici e scrivono a Governo e Regioni: “Basta con il gioco dell’oca”

Annamaria VITA