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Coronavirus: primi due casi positivi in Italia a Roma

Accertati a Roma i primi due casi di coronavirus in Italia.

“I due casi accertati sono due turisti cinesi che sono venuti nel nostro paese, i primi due casi accertati di Coronavirus”, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Siamo vigili e molto attenti: non ci siamo fatti trovare impreparati” ha detto il presidente del consiglio. È stato chiuso il traffico aereo da e per la Cina ha precisato il presidente del Consiglio.

La coppia di turisti cinesi risultata contaminata dal coronavirus era in Italia da circa dieci giorni. La stanza in cui marito e moglie alloggiavano nell’Hotel Palatino a Roma è stata sigillata per consentire alla Asl di effettuare la decontaminazione.

La coppia trovata positiva

La coppia di cinesi ricoverata allo Spallanzani – come riferisce l’agenzia ANSA, è originaria della provincia di Wuhan. Secondo quanto si è appreso erano arrivati dieci giorni fa, il 23 gennaio a Milano. Dopo alcune tappe per l’Italia sono arrivati a Roma. Ieri sera si sono sentiti male e, visti i sintomi che presentavano, sono stati presi in carico da personale del 118 e ricoverati allo Spallanzani.

La coppia faceva parte di una comitiva che era arrivata in Italia per un tour. Il resto del gruppo oggi era diretto in pullman a Cassino per una gita ma, scattate le procedure di sorveglianza sanitaria, sono stati recuperati dalle forze dell’ordine e scortati fino allo Spallanzani.

Saloni vuoti al Grand Hotel Palatino di Roma dove ha soggiornato la coppia di turisti cinesi ora ricoverata allo Spallanzani. Nell’albergo nel centro di Roma, un quattro stelle con 200 stanze e tre sale da pranzo, la stanza dei turisti è stata sigillata. Un’auto della polizia staziona davanti all’hotel dove si sono già radunati alcuni giornalisti. Dentro il personale lavora al desk.

Ricoverati allo Spallanzani di Roma, si ricostruiscono i loro spostamenti

“Lo Spallanzani è la Bibbia in questo settore. Non c’è nessun motivo di creare panico e allarme sociale”. Sono in corso “attente verifiche per ricostruire il percorso” dei due turisti cinesi, primi casi accertati di Coronavirus in Italia, “per isolare i loro passaggi, per evitare assolutamente qualsiasi rischio ulteriore rispetto a quello già accertato”, ha affermato ancora il presidente Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi con il ministro della Salute Roberto Speranza.

“L’insorgenza di casi di Coronavirus in Italia è “un fatto abbastanza normale se pensiamo alla statistica, visto che in Europa ci sono 10 casi. Lo dice il ministro della Salute Roberto Speranza, in conferenza stampa a Palazzo Chigi.ci sono già dieci casi. Era abbastanza probabile, lo dicevano già da tempo i nostri scienziati”. Lo dice il ministro della Salute Roberto Speranza a Palazzo Chigi. “La situazione è seria ma non bisogna fare allarmismi, la situazione è totalmente sotto controllo” precisa il ministro.

“Sono fiducioso che la situazione rimarrà confinata” precisa il premier. “Il ministro Speranza ha già adottato un’ordinanza che chiude il traffico aereo da e per la Cina. Siamo il primo Paese dell’Ue ad adottare una misura cautelativa di questo genere”.

E pochi giorni fa (il 28 gennaio) il ministro Speranza aveva già firmato l’ordinanza in cui si prevede  lo stanziamento di 2,1 milioni per l’assunzione temporanea di 76 medici, 30 infermieri, 4 psicologi e 4 mediatori culturali e per il rafforzamento del numero verde 1500, per potenziare azioni e controlli nella prevenzione e identificazione del coronavirus.

Ippolito (Dg Spallanzani): “Turisti in buone condizioni, pensiamo non ci siano altre persone esposte”

I due turisti cinesi, primi casi accertati di Coronavirus in Italia sono “ricoverati in isolamento, sono in buone condizioni, ci fa pensare che non ci siano persone esposte”, ha detto il direttore scientifico dello Spallanzani di Roma Giuseppe Ippolito in conferenza stampa a Palazzo Chigi assicurando che “al momento sembra non ci siano rischi” di focolai.

Oms: scatta l’”emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale”

Sempre ieri l’Oms nella seconda riunione del Comitato di emergenza convocato dal direttore generale ai sensi del regolamento sanitario internazionale (IHR) (2005) riguardante lo scoppio del nuovo coronavirus 2019 nella Repubblica popolare cinese, con esportazioni in altri paesi, ha deciso di cambiare il livello della situazione definita ora “emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (PHEIC)”.

Questa seconda riunione ha luogo in vista di un aumento significativo del numero di casi e di ulteriori paesi che segnalano casi confermati.

Il segretariato dell’Oms ha fornito una panoramica della situazione in altri paesi. Ora ci sono 83 casi in 18 paesi. Di questi, solo 7 non avevano precedenti di viaggio in Cina. Vi è stata una trasmissione da uomo a uomo in 3 paesi al di fuori della Cina. Uno di questi casi è grave e non ci sono stati decessi.

Il Comitato ha sottolineato che la dichiarazione di un PHEIC dovrebbe essere vista nello spirito di sostegno e apprezzamento per la Cina, i suoi abitanti e le azioni che la Cina ha intrapreso in prima linea in questo scoppio, con trasparenza e, si spera, con successo. In linea con la necessità di una solidarietà globale, il Comitato ha ritenuto necessario uno sforzo coordinato globale per migliorare la preparazione in altre regioni del mondo che potrebbero aver bisogno di ulteriore sostegno.

Il ministero della Salute Speranza in audizione alla Camera sul coronavirus

Intanto il ministro Speranza ha riferito ieri alla Camera sulle misure assunte dall’Italia per arginare il rischio di diffusione dell’epidemia da nuovo coronavirus (NcV – 2019) nel Paese.

In apertura del suo intervento il ministro ha assicurato che il ministero della Salute, con il supporto delle Istituzioni, delle Organizzazioni e degli Enti nazionali ed internazionali coinvolti, segue costantemente gli sviluppi della situazione venutasi a determinare con la diffusione del coronavirus (2019-nCoV) e monitora con la massima attenzione la possibile insorgenza sul territorio nazionale di patologie la cui sintomatologia possa essere ricondotta al contagio originato dal predetto virus.

“Sono convinto che l’attuale situazione – ha sottolineato Speranza – potrà essere gestita al meglio attraverso una piena e fattiva collaborazione tra istituzioni internazionali e, in ambito nazionale, tra il Ministero della salute, gli istituti scientifici di riferimento nazionale, le Regioni e gli ordini professionali interessati”.

Intensificare la collaborazione tra Stati e organizzazioni internazionali

Il ministro ha sottolineato anche l’importanza di “perseverare ed intensificare la collaborazione tra Stati nazionali e organizzazioni internazionali, potenziando lo scambio di informazioni, a tutti i livelli ed attuando, con rigore e tempestività, le migliori prassi ritenute idonee a limitare la diffusione del virus”.

“Sono in contatto costante con la Commissaria europea Stella Kyriakides competente – ha aggiunto – e con i colleghi dei Paesi europei per uno scambio costante di informazioni, in attesa di una prossima occasione di confronto fra tutti i Paesi UE che ho anche proposto alla Presidenza croata e alla stessa commissaria con lettera formale. Analoghi sforzi devono essere posti in essere nel contesto nazionale con il supporto di tutti i livelli istituzionali competenti”.

“In questo senso – ha proseguito – è fondamentale un dialogo costante e costruttivo tra Governo e Parlamento quale segno visibile di unità nazionale: sarà, in particolare, necessario informare adeguatamente ed in modo capillare gli operatori sanitari e la popolazione, rispettare rigorosamente le misure precauzionali ed i protocolli già comunicati dal ministero della Salute e prestare la massima vigilanza nella diagnosi di possibili eventi critici”.

Il ministro ha riassunto la situazione epidemiologica internazionale, le misure assunte dalla Cina per fronteggiare l’epidemia, le raccomandazioni dell’Oms e dell’Ecdc ed ha dettagliato le azioni messe in campo dall’Italia.

IL TESTO INTEGRALE DELL’INFORMATIVA DEL MINISTRO

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