La senatrice si è dimessa a dicembre con i colleghi Iannuzzi e Vacciano e rimpiange la sua vita professionale da infermiera in salute mentale. Ha cercato di portare al Senato una giustizia sociale ma lì trionfano le lobby ed è impossibile riuscire a ottenere risultati.
“Era meglio rimanere a fare l’infermiera”. Lo ha dichiarato Ivana Simeoni, la senatrice di Latina del Movimento 5 Stelle che si è dimessa lo scorso 14 dicembre. Adesso resterà in attesa che l’Aula la “congedi” dal suo ruolo di parlamentare (accogliendo la dimissione) e di tornare a fare il lavoro di prima. Il dissenso con i grillini è insanabile e il disagio espresso più volte non ha trovato nessun ascolto all’interno del movimento tanto da far decidere per l’atto estremo, quello di abbandonare la carica.
Ma non sarà così facile lasciare Palazzo Madama. L’iter è complesso e l’Aula fino ad ora ha sempre respinto le dimissioni (tranne nei casi di incompatibilità) una regola da sempre adottata per tutelare la libertà degli eletti ed evitare che siano costretti alle dimissioni.
«Sono partita con dei principi, quelli che condividevamo in molti tra i 5 Stelle, ma non ho avuto riscontri. Io e altri abbiamo manifestato un disagio profondo nelle riunioni ma la linea politica è rimasta sempre la stessa, troppo rigida» ha dichiarato Simeoni al quotidiano Il Tempo. «Ho lavorato per 21 anni come infermiera nel reparto di psichiatria e tanti altri anni sulle ambulanze. Ne ho viste tante e sono forte di carattere, ma in Parlamento c’è una situazione particolare: è molto difficile cambiare il sistema e quindi spesso provo un senso di frustrazione. Mi angoscio. Ci sono stati momenti in cui mi sono detta: era meglio rimanere a fare l’infermiera».
“Ho cercato fin dall’inizio di portare al Senato la necessità di costruire una giustizia sociale per i cittadini ma lì trionfano le lobby ed è impossibile riuscire a ottenere risultati”. Dunque aspetta che l’Aula approvi le sue dimissioni ma la senatrice Simeoni è ottimista e non si fa problemi.